Londra

L'iniziativa

Un italiano che lotta da Londra contro l'analfabetismo

Un italiano che lotta da Londra contro l'analfabetismo
E' Elio Leoni Sceti, membro del consiglio di amministrazione di "Room to Read", una ong globale che lotta per migliorare il futuro delle ragazze. E' presente in 21 nazioni. E si occupa anche dell'Italia.
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LONDRA - Ha un curriculum lungo così, una carriera internazionale di tutto rispetto ma il suo cuore batte per l’Italia e, soprattutto, per la sua parte più disagiata. Elio Leoni Sceti, romano, quattro figli, è membro del board di “Room to Read”, organizzazione non governativa globale che lavora per un mondo libero dall’analfabetismo e nel quale i bambini, ma soprattutto le bambine, possano avere un futuro migliore. Room to Read ad oggi coinvolge 32 milioni di bambini in 21 Paesi del terzo mondo. Ed è qui che entra in gioco l’Italia, che del Terzo Mondo non fa certo parte.

“Ci sono sacche di povertà estrema anche nei Paesi più avanzati, come l’Italia, che è al quartultimo posto, tra i Paesi europei più sviluppati, per disoccupazione femminile”, spiega Leoni Sceti. “In certe regioni, che sono state monitorate con l’aiuto del Ministero dell’Istruzione, il tasso di abbandono scolastico, soprattutto femminile, è al 50%. La metà delle bambine non arriva alla fine del ciclo scolastico e, di conseguenza, non ottiene un lavoro adeguato. Spesso le femmine sono considerate un peso per la famiglia, bisogna sposarle, trovare loro una dote. È più facile farle aiutare in casa che mandarle a scuola”.

È stato quindi aperto un progetto pilota chiamato “Ho avuto un’idea!”, partito a settembre e che coinvolge 133 studenti e studentesse di due scuole, a Napoli (sedi di Scampia, Secondigliano e Piscinola) e a Palermo, due territori in cui la percentuale di dispersione e abbandono scolastico sono drammaticamente più alti che nel resto di Italia. “In base a studi fatti da noi insieme al Ministero abbiamo individuato drammatici tassi di abbandono scolastico e difficoltà di impiego soprattutto per le ragazze in Calabria, Puglia e Campania. Ed è lì che abbiamo deciso di intervenire”.

Il progetto prevede attività su temi di educazione finanziaria e digitale, acquisizione di abilità operative (come si scrive un c.v., come si sostiene un colloquio di lavoro) e supporto per lo sviluppo di progetti imprenditoriali, ed è già stato finanziato per i prossimi tre anni, grazie anche all’aiuto dei partner, come la Fondazione Mondo Digitale, in collaborazione con FEduF (Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio) e il Consorzio Arca.

Leoni Sceti fa questo per amore del progetto e dell’Italia e su base totalmente volontaria. Di lavoro fa tutt’altro. Vive nel Regno Unito da 30 anni ma ha vissuto tra gli altri Paesi in Francia, Belgio, Usa, ha lavorato per Procter&Gamble, Reckitt Benckiser, Emi e Findus, è nel board di società pubbliche e ha fondato The Craftory, società di investimenti che sostiene piccole società di beni di largo consumo che hanno a cuore il benessere del pianeta. Cioè che non usano (o in maniera limitata) plastica, olio di palma e così via. “Sono società che spesso hanno un’idea buona ma non possiedono l’esperienza per crescere ed avere successo. The Craftory nasce per offrire loro la mia esperienza trentennale e operativa”.

Nonostante tutto questo Leoni Sceti riesce a trovare il tempo per occuparsi d’altro. “Quando si vive all’estero da trent’anni e si hanno quattro figli nati in quattro Paesi diversi si impara molto dalle culture altrui. Ma il mio cuore resta in Italia”. Ed è lì che cerca di lasciare un segno. Room to Read può essere il grimaldello per scardinare una situazione problematica e incongruente in un Paese amato che meriterebbe di più.